Visto che mi annoio ho a disposizione un pò di tempo per ripensare a te e a ciò che ho sempre desiderato e che finalmente si è avverato.
Lo so lo so...non è bello gioire delle disgrazie altrui..
Ma sono così contenta che vi siete lasciati UahuaHahuAUHAhuuaHuhhuAUHuhAUAUAHuahuHA.
L'avevo detto che sarebbe stato bellissimo quando sarebbe accaduto. Ho aspettato due anni. Ma alla fine è successo. E Dio come godo che non state più insieme. Dio come godo che non ci sei arrivato a farci due anni. uahuauauhuhaauhuhauha.
E vabé..Non riesco a trovare un titolo che raccolga la moltitudine di concetti ripetuti all'infinito in questo spazio web..Facciamocene una ragione. La verità è che mi fisso facilmente. Il mio cervello prova un piacere sadico nello scaricare sempre e continuamente sulle stesse sinapsi.
domenica 24 gennaio 2010
sabato 9 gennaio 2010
Cronaca di una serata alcolica.
Stessa storia, stesso posto, stesso bar...
BR288CJ
Il mio lobo temporale sinistro fa dire alla mia bocca: Cla c'è...Ho visto la macchina...mi serve sostegno morale per andare in bagno. Speriamo che non lo incontro. Mi mette troppa ansia.
Il mio sistema limbico invece sussurra al mio cuore e al mio stomaco: Speriamo che lo vediamo...Ci manca troppo...Ci fa male...Ma ci manca troppo.
Ma non importa. La consapevolezza è il mio forte.
Siamo come questa foto ormai....
Inavvicinabili. Opposti. Senza un destino comune.
lunedì 4 gennaio 2010
La Vita Che Volevo
Poi instintivamente alzo gli occhi verso di lei. Incrocio il suo sguardo solo per un attimo, perchè nel frattempo è di nuovo scattato il verde e tutti hanno ricominciato di nuovo a suonare, e il suo sguardo non so come mi trafigge. In quell'attimo è come se scomparisse il mondo: non ci sono più il traffico, il verde, il rosso, il giallo, i clacson, Lou Reed, le infermiere, mia figlia, mia moglie, i cellulari, Mauro incazzato, l'ispettorato, non c'è più neppure la mia macchina con me dentro che sbraito. Ci siamo soltanto io e la zingara, ci sono solo i suoi occhi. Mi sento come penetrato e sondato da quello sguardo. E in quell'attimo, nell'attimo preciso in cui per qualche imperscrutabile ragione le porte della mia anima sono spalancate, la zingara, serrando le cinquecento lire tra le mani, mi dice, e me lo dice con un accento strano, in modo non del tutto chiaro, strascicando anche un pò le parole, che però io capisco benissimo perchè ora oltre a vedere i suoi occhi sento anche quello che dice, e mi dice:
"Ma è questa la vita che volevi?"
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