E' quasi una lotta alla sopravvivenza.
Si parla, ma non ci si ascolta.
Se ci si ascolta, non ci si comprende.
E si è sempre troppo impegnati a mettere in salvo sé stessi,
per accorgersi di chi sta andando a fondo proprio lì accanto.
Non è un comportamento che biasimo totalmente.
Ma mi chiedo dove sia finito l'altruismo e l'affetto incondizionato.
Sempre più spesso mi sento "non accolta" o comunque "rifiutata" da un contorno che invece dovrebbe essere accogliente..
E' come quando non riesci a trovare una posizione comoda sul tuo letto di sempre..il cuscino ti sembra scomodissimo..ed il letto anche...e ti giri..e ti rigiri...non capisci e ti infastidisci...prendi a pugni il cuscino...ti alzi...ci riprovi...ma non cambia nulla.
Il tuo letto, anche se è sempre lo stesso, è cambiato.
E non ci puoi fare niente.
Non hai un altro letto.
E allora non dormi.
E non ti riposi.
E sei stanco e nervoso per tutto il giorno seguente.
E ci riprovi la sera, magari cercando di non pensare all'esperienza spiacevole della sera prima..
Ci vai con le migliori intenzioni, cerchi conforto...ne hai bisogno...
Sei stanchissimo, hai freddo, ti fa male la testa e gli occhi sono rossi e fanno fatica a stare aperti.
Sei stanchissimo, hai freddo, ti fa male la testa e gli occhi sono rossi e fanno fatica a stare aperti.
Hai bisogno che il letto faccia il suo dovere..quello di darti sollievo, conforto, calore...ascolti i tuoi respiri..sia il teatro dei tuoi sogni...
Proprio come un'amica paziente che ti ascolta all'infinito ripetere la stessa cosa e fa sempre finta di non aver mai sentito la storia prima..perché sa che se la stai raccontando è perché ti fa male il cuore in quel momento, ne hai proprio bisogno, brucia...ed hai scelto lei come custode dei tuoi sentimenti e dei tuoi pensieri..
Ma di nuovo, quella sera, il letto è scomodo..non è accogliente.
Niente affatto.
E' di pietra.
E' freddo.
Mi è passata la voglia di dormire.
Mi è passata la voglia davvero.
Sono sempre stata un letto accogliente.
Ed ora il mio letto se ne frega.